PROJECT LEADER:
Comune di Montegranaro (Fermo - I)
COORGANIZERS:
Promotions des Arts Forains asbl, Namur (B)
La Strada Straßenzirkusfestival, Bremen (D)
Federazione Naz. Arte di Strada - Rome (I)
PARTNERS AND SUPPORTS:
Public Boards and Istitutions:
Regione Marche (I);
Provincia di Fermo (I);
Senator für Kultur Bremen (D);
Ville de Namur (B);
Ville de Arles (F);
Ville de Barcelone (E);
Province du Limbourg (B);
Conseil Général de l'Essonne (F);
Ville de Luxembourg (LUX);
Comune di Monterubbiano (I);
Comune di Moresco (I);
Comune di Lapedona (I);
Comune di Porto San Giorgio (I);
Comune di Campofilone (I)
Comune di Fermo (I);
Comune di Ortezzano (I);
Comune di Falerone (I);
Comune di Monte Vidon Corrado (I);
Comune di Servigliano (I);
Comune di Grottazzolina (I);
Comune di Francavilla d'Ete (I).
Local Association for Cultural Promotion:
Associazione Pro loco di Campofilone (I)
Associazione Pro loco di Lapedona (I)
Associazione Pro loco di Ortezzano (I)
Associazione Pro loco di Petritoli (I)
Associazione Pro loco di Grottazzolina (I)
University:
Università degli Studi di Macerata;
Facoltà di Beni Culturali (I).
Theatre Boards & Networks:
Bund. Theater im Öffentlichen Raum (D);
A.M.A.T. Ass. Marchigiana Attività Teatrali (I);
Artserv.net, art services network (D);
AgitPolska e.V. (D).
International Festivals:
Ratataplan Int. Festival, Lessona (I);
Artistiinpiazza, Int. Festival Pennabilli (I);
Ferrara Buskers Festival, Ferrara (I);
Mercantia Int. Festival, Certaldo (I);
Ulicnih Sviraca Festival Novi Sad (SR);
Szárnyas Sárkány Festival, Nyírbátor (HUN);
Tuin der Lusten, Overijssel (NL);
Feta Festival, Gdansk (PL);
Internationaal Straattheaterfestival, Gent (B);
Spraoi Festival, Waterford (IR);
Bath Fringe, Bath (UK).
Il punto di vista dello spettacolo inglese sulla brexit
I protagonisti del settore dello Spettacolo sono contrari all'uscita dell'Inghilterra dall'Europa: 'Un enorme passo indietro'
La prospettiva di lasciare l'UE è stata variamente descritta come un "incubo", un "isolamento artistico" e un "enorme passo indietro" da parte dei protagonisti dello spettacolo inglese intervistati dal Guardian.
Le larga maggioranza degli operatori che hanno risposto ad un appello della prestigiosa testata inglese, hanno dichiarato di essere contro la Brexit sia per motivi pratici che emotivi.
Molti hanno espresso timori circa gli ostacoli alla libera circolazione delle opere e del personale artistico, nonché per la perdita di accesso ai finanziamenti dell'UE.
Alistair Spalding, direttore generale del teatro Sadler Wells di Londra, uno dei centri di creazione più internazionali del Regno Unito, ha detto di non trovare un solo vantaggio nel lasciare la UE, mentre al contrario si può fare un lungo elenco di svantaggi.
"Ci sarà l'incubo delle domande di visto e di permesso di lavoro, questo è meno complesso per i paesi dell'UE... Onestamente, non credo che la gente comune possa capire veramente che tipo di incubo questo rappresenti per il nostro settore. Lasciare l'Europa per la nostra attività, è davvero una sciagura".
John Summers, capo esecutivo della Halle Orchestra di Manchester, che annovera nelle sue fila musicisti provenienti da 14 paesi e vanta collaborazioni con molti artisti e direttori d'orchestra in vista nel territorio europeo, ha detto: "Lasciare è disastroso. L'evoluzione più importante nelle orchestre del Regno Unito nel corso degli ultimi 10 o 20 anni, è stata la qualità dei musicisti che sono arrivati da fuori. E' stato estremamente positivo".
Summers ha detto che la Brexit potrebbe significare nel lungo termine l'isolamento artistico del paese: "La musica è un linguaggio internazionale, non vi è alcuna barriera. Se dovessimo rinunciare alla libera circolazione penso che potremmo diventare una terra senza musica".
L'amministratore delegato del Barbican Sir Nicholas Kenyon, ha detto: "Il mio approccio è: siamo tutti europei. Basta guardare la quantità di co-produzioni realizzate dai vari centri, per capire che dipendiamo dalla libera circolazione dei talenti all'interno del territorio europeo".
Kenyon ha sottolineato che lasciare l'Europa non significa la fine delle partnership e delle collaborazioni - "le arti sono ingegnose, il settore troverà sempre il modo di fare le cose" - ma ha aggiunto: "Con l'uscita dall'Europa gli inglesi subiranno un enorme svantaggio in termini di possibilità di creare e distribuire i propri prodotti culturali."
Gli fa eco il direttore artistico del Southbank Centre Jude Kelly: "La cooperazione creativa sostenuta dalla UE non è riservata esclusivamente ai membri dell'UE, ma rimane un obiettivo molto più difficile per chi è al di fuori dell'UE"
Un altro argomento pratico nel dibattito è, naturalmente, il denaro. Il fondo di Europa Creativa, varato nel 2014, ha sostenuto nel Regno Unito, 228 organizzazioni culturali e creative, imprese audiovisive e cinematografiche, nonché la distribuzione di 84 film nel Regno Unito e in altri paesi europei con borse di studio per un totale di € 40 milioni (30 milioni di sterline).
Il partito del REMAIN ha spesso citato il successo delle Capitali Europee della cultura, e le trasformazioni che questo programma ha significato per le città inglesi. L'ultima città del Regno Unito che ha ottenuto il titolo è stata Liverpool nel 2008, e la prossima sarebbe stata riconosciuta nel 2023.
David Lan, direttore artistico del Young Vic, ha detto che in questi anni il Regno Unito ha avuto molto da imparare dall'Europa. "Molte delle compagnie teatrali europee sono più avanti di noi in termini di fantasia, raffinatezza, intelligenza, abilità... certamente nei termini di come si gestisce un'impresa in modo efficace".
"Non dobbiamo sempre cadere nel vecchio slogan autoreferenziale 'Noi facciamo meglio'", ha concluso.
CREATIVE EUROPE risultati 2016
Il 50% dei progetti finanziati appartengono al settore delle performing arts.
Pubblicati i risultati della call EACEA 29/2015 sui Progetti di Cooperazione Europea. Su un totale di 529 candidature, inviate da 36 paesi diversi che partecipano al Programma, ne sono state finanziate 66 tra Piccola e Larga scala. Il 50% di queste sono nel campo delle arti dello spettacolo !!!
Per la Piccola scala sono stati selezionati 51 progetti su 404 inviati da 36 Paesi diversi per un totale di 9.847.360,77 euro: l’Italia ha 6 progetti selezionati, dopo Regno Unito (7) e Francia (10) come capofila ed è presente con 31 partner nei progetti selezionati, seguita da Francia (28) e Regno Unito (20).
Per la Larga scala, invece, sono stati selezionati 15 progetti su 125 inviati da 24 Paesi diversi per un totale di 27.291.922,27 euro: l’Italia ha 2 progetti selezionati come capofila, dopo Francia (4) e Germania (3) ed è presente con 11 partner nei progetti selezionati, dopo Francia e Belgio e (17) e Germania (14).
I risultati della call 2016 sui Progetti di Cooperazione dimostrano un contesto sempre più competitivo e un evidente stacco di quattro nazioni - Francia, Italia, Regno Unito e Germania – che si connotano per una buona rappresentanza tra i progetti selezionati, rispetto agli altri stati europei, che si muovono, invece, su numeri più modesti. Si deve, inoltre, riflettere sulla proporzione tra il numero di paesi che hanno inviato un progetto e il numero dei paesi che, in quest’ultima call, hanno ricevuto un co-finanziamento, sicuramente disomogenea nella sua distribuzione: per Piccola scala, su 36 nazioni partecipanti, 17 hanno ricevuto un grant; per Larga scala, su 24 nazioni, solo 9 hanno visto selezionati i loro progetti.
La call di cooperazione rappresenta un indubbia chance per tutti gli operatori del settore culturale e creativo europeo e prevede progetti basati su attività di networking, con partenariato internazionale equilibrato e paritario. I progetti eleggibili non possono inoltre, per loro intrinseca natura, finanziare attività di carattere nazionale, ma devono prevedere attività di cooperazione orientate a: mobilità transnazionale, audience development, capacity building, digitalizzazione, creazione di nuovi modelli di business culturale, istruzione e formazione.
La prossima call sui Progetti di Cooperazione Europea verrà pubblicata a Luglio 2016..
European Culture Forum
19-20 Aprile 2016, Flagey, Bruxelles
Il Forum europeo della Cultura è un evento biennale organizzato dalla Commissione europea, volto a elevare il profilo della cooperazione culturale europea. L'incontro riunisce i principali attori del settore per fare il punto dell'agenda culturale europea, e rinfocolare il dibattito sulla politica culturale dell'UE e sulle iniziative più urgenti. L'evento è anche una grande opportunità di networking, e anche quest'anno metterà certamente in evidenza il ruolo della cultura nella promozione del talento e della creatività. Il Forum 2016 intende avviare una riflessione sul contributo della cultura alle priorità definite dalla Commissione quali l'innovazione, l'occupazione e la crescita; il mercato unico digitale; la coesione sociale e il dialogo interculturale; e la posizione dell'Europa sulla scena mondiale. Forum di quest'anno sarà composto da due giorni di dibattiti, tra cui grandi sessioni plenarie incentrate sui principali obiettivi dell'agenda europea per la cultura, così come sessioni più piccole, sessioni tecniche sul lavoro dell'UE. Le sessioni plenarie saranno lanciate da "interventi di ispirazione" che stimoleranno la riflessione, e saranno seguiti da tavoli rotondi moderati che raccoglieranno esperienze, opinioni e domande del pubblico.
NON MANCATE !
ADDIO FABRICE !
Fabrice Froger, amministratore di Open Street, ci ha lasciati.
Ci sono persone che vivono il proprio lavoro e le proprie passioni per realizzare sé stessi.
Ci sono poi persone che trovano la realizzazione di sé nell'indirizzare verso gli altri il proprio lavoro, nel condividere le proprie passioni, nel costruire ponti tra culture, nel difendere l'arte e la sua sorprendente diversità.
Fabrice apparteneva a questa seconda categoria.
Ed oggi, nel giorno della sua scomparsa, è così che lo vogliamo ricordare.
Certi di aver dolorosamente perso un patrimonio umano insostituibile, oltre che un caro amico.
Addio Fabrice. Il tuo operato e la tua umanità saranno per noi sempre fonte di ispirazione.
Alessio Michelotti, Aleksandar Caric, Roberto Leopardi,
OPEN STREET aisbl
Open Street Showcase: i risultati della selezione
I membri della International Academy della open Street Showcase hanno concluso la valutazione di tutte le candidature ricevute da oltre 220 artisti e compagnie di 21 paesi europei. Sulla base dei risultati, al momento il coordinamento dell'evento è impegnato nella composizione del programa ufficiale. In questa fase è infatti necessario ricevere conferma di partecipazione da parte di tutti i 50 gruppi selezionati per il programma ufficiale. Una volta ricevute, in pochi giorni sarà possibile stilare il programma definitivo.
I risultati della selezioni sono visualizzabili in due modi: da questa home page, cliccando su open Street Tube del menù a sinistra, e individualmente da parte di ogni partecipante che, accedendo alla propria area riservata, può visualizzare la valutazione ricevuta dalla propria candidatura.
Il direttivo di Open Street ringrazia tutti gli artisti e le compagnie per la partecipazione.